ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 20 Novembre 2016

Acad A Potenza- Serata Di Presentazione

“Acad a Potenza”
Alle ore 19 inizierà la serata di presentazione dell’Associazione Contro gli Abusi in Divisa, delle iniziative e del progetto ACAD in ogni città.

ACAD è una Onlus nata dall’intenso lavoro di un gruppo di attivisti che da diversi anni si occupano di abusi commessi dalle forze dell’ordine. Tante famiglie, colpite duramente dagli abusi, non hanno accettato le versioni ufficiali e hanno intrapreso battaglie per chiedere verità e giustizia affinché questi ignobili e vergognosi atti non passassero sotto silenzio. Il loro incolmabile dolore e il grande impegno profuso hanno permesso a tante altre persone di porsi interrogativi su quanto accaduto, hanno fatto crescere l’attenzione, hanno fatto sì che si producessero libri e documentari al fine di sensibilizzare e costruire una consapevolezza su quello che è successo e ancora potrebbe succedere ad altri. Nonostante l’encomiabile impegno delle famiglie e dei tanti che sono stati sensibilizzati difficilmente si è riusciti a trovare giustizia nelle aule dei tribunali. Vige una sorta di immunità, troppe sono le coperture politiche che tendono a depistare con la teoria delle “poche mele marce” le richieste di giustizia e verità. Acad nasce dalla volontà di dare sostegno alle famiglie delle vittime e a coloro che hanno subito abusi ma che non si sono dati per vinti e non hanno accettato una verità giudiziaria che già troppe volte si è dimostrata a favore di chi tenta in tutti i modi di nascondere la propria impunità dietro una divisa. Il nostro progetto vuole essere un piccolo ma concreto impegno di lotta al fianco di chi ha subito abusi da parte delle forze dell’ordine: dal supporto legale, al divulgare e portare a conoscenza dell’accaduto, ad un numero verde di pronto intervento, perchè non si ripeta ciò che è successo già troppe volte. Un numero verde attivo 24 ore su 24 da chiamare per denunciare l’accaduto e chiedere un supporto immediato. Inoltre ACAD si batte ed organizza iniziative di vario genere su tutto il territorio nazionale al fine di sensibilizzare e raccogliere fondi ,perché tutto questo NON ACCADA MAI PIÙ.

A seguire dj set:
– Lion’s Way soundsystem
– E il grande ritorno di Kriminalpop!

Omicidio Budroni: trasferito il giudice che voleva ridiscutere il reato

Omicidio Budroni. Nella scorsa udienza il giudice aveva chiesto di capire se fosse omicidio volontario e non colposo. Tre giorni fa è stato trasferito e l’udienza di oggi rimbalza a gennaio. Sconcerto dei familiari.
di Checchino Antonini

Doccia fredda per i familiari di Dino Budroni, stamattina, a Piazzale Clodio dove doveva tenersi la seconda udienza del processo d’appello per l’omicidio di Budroni. L’udienza è stata rinviata al 12 gennaio. «Il rischio è che sia un passo indietro rispetto alle speranze di rimetterre in discussione il reato contestato», commentano gli attivisti di Acad, l’associazione contro gli abusi in divisa da sempre a fianco della famiglia Budroni. Al banco degli imputati, per omicidio colposo, un agente di polizia che ha freddato l’uomo nella notte fra il 30 e il 31 luglio del 2011 sul Gra di Roma al termine di un inseguimento. La Corte aveva rinviato, lo scorso aprile, la trattazione al 14 novembre, ma con il rinvio aveva rivolto l’invito a discutere in via preliminare un tema che era stato sottoposto dai familiari di Budroni già nel corso del primo grado: quello di Budroni è stato un omicidio colposo o un omicidio volontario, quindi commesso con dolo? Il poliziotto ha sparato accettando il rischio, possibile o probabile, di colpirle l’uomo? Ma stamattina i familiari e i loro legali hanno scoperto che il relatore che aveva sollevato la questione, il giudice Calabria, è stato trasferito da tre giorni ad altro incarico e il nuovo giudice, alle prese con un’udienza da 40 processi, non conosceva quasi nulla del caso e si profilava un ennesimo rinvio. «Nessuno ci aveva detto nulla e nemmeno il procuratore generale lo sapeva», spiega a Popoff, Fabio Anselmo, legale dei Budroni come anche di Cucchi, Magherini, Bifolco e molti altri casi di malapolizia. «Siamo fermi, capisco l’indignazione e lo sconcerto dei familiari di Dino».
La sentenza di primo grado aveva descritto uno scenario completamente diverso. L’agente, per il giudice estensore, aveva sì sparato colpendo mortalmente Budroni a seguito di un inseguimento sul grande raccordo anulare di Roma, ma era stato assolto per uso legittimo delle armi. Le motivazioni sposarono la tesi dell’avvocato della difesa per cui lo sparo sarebbe avvenuto quando le autovetture erano ancora in movimento – l’agente imputato ha sempre dichiarato di aver mirato alle ruote – ma poi riporta le testimonianze di uno dei carabinieri intervenuti che ha dichiarato di aver sentito gli spari quando tutti i mezzi erano quasi praticamente fermi.
«Oltre a questo – spiegarono a suo tempo Valentina Calderone di A Buon Diritto e Alessandra Pisa, legale di parte civile – il giudice, ha ritenuto di esaminare il caso “nel suo complessivo svolgimento e non già soltanto nell’ultima fase”. Come a dire: non ho provato che il pericolo fosse attuale e concreto, ma dato il comportamento di Budroni nelle fasi precedenti, l’agente ha fatto bene a sparare. Lo stesso giudice dovrebbe sapere, però, che nel nostro Paese non è più in vigore la pena di morte, e che se anche Budroni quella notte avesse commesso dei reati, avrebbe dovuto avere la possibilità di presentarsi davanti a un tribunale ed essere giudicato». Per questo l’udienza di aprile era stata accolta con soddisfazione dalla famiglia, che ha visto nelle parole della Corte un segno di estrema attenzione fino ad allora momento sempre negata.
La Corte d’appello si è posta un problema che rimette quindi in discussione non solo l’esistenza della responsabilità del poliziotto ma anche la gravità della stessa. Il trasferimento del giudice Calabria rischia di rimettere in discussione l’orientamento della Corte al punto da restituire la domanda se sia stata solo routine burocratica o una mossa ad hoc per disinnescare un processo di malapolizia.

Da: popoffquotidiano.it

Una birra a sostegno di ACAD!

Il collettivo Territorio Narrante, Beerocracy, Collettivo la Talpa, Spartak Lidense organizzano un aperitivo a sostegno di ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus per finanziare la produzione del cortometraggio NOISE!!
GIOVEDì 10 NOVEMBRE
***Dalle 18 alle 22 presso Beerocracy in Via S.Pier Damiani 3a***
Per ogni birra contrassegnata dall’adesivo ACAD, 2,5 euro andranno a sostenere ACAD e il cortometraggio NOISE.
– Infopoint e intervento di ACAD
– Esposizione delle tavole tratte dal graphic novel ‘Non mi uccise la morte’ di Luca Moretti e Toni Bruno
– Disegni live a sostegno di ACAD a cura di Gojo
– Distro serigrafia pirata Ostia

Secondo memorial Stefano Cucchi

Un Paese civile ha una legge sulla tortura in sintonia con quanto stabilito dall’Europa in materia, un Paese civile tutela i soggetti più deboli e impegna le Istituzioni affinchè i diritti civili vengano promossi e rispettati, in un Paese civile i crimini commessi contro chi manifesta, come è successo a Genova nel 2001, vengono puniti, un Paese civile non può ammettere che Stefano Cucchi venga ucciso. La tortura viene praticata nel nostro Paese, lo dimostrano gli accadimenti che hanno visto come protagonisti troppo spesso persone delle Istituzioni e come vittime, giovani, lavoratori, oppositori politici, figure considerate ancora oggi sotto l’etichetta del ‘deviante’. Troppe le resistenze per l’approvazione di leggi in grado di tutelare i diritti civili e le libertà, troppe le resistenze per arrivare alla verità e alla giustizia nei processi per violenza che hanno visto come responsabili le forze dell’ordine.
Anche quest’anno ci sarà a Roma il Memorial in ricordo di Stefano Cucchi. Un’iniziativa per ricordare Stefano, per chiedere verità e giustizia. Domenica 2 ottobre alle 10 partiranno una gara agonistica di 6 km e una corsa non agonistica di 3 km che si svolgeranno all’interno del Parco degli Acquedotti (ingresso Via Lemonia – angolo Circonvallazione Tuscolana).
Dopo l’evento sportivo della mattina, nel pomeriggio ci saranno incursioni culturali, artistiche e musicali con Il Muro del Canto, nonchè attività e laboratori per i più piccoli. Partecipano, tra gli altri, Assalti Frontali, Ascanio Celestini, Daniele Vicari, Jasmine Trinca, Andrea Rivera, Giulio Cavalli, Alessio Cremonini, Paolo Romano, Massimiliano D’Ambrosio, Tiziano Scrocca, Silvia e Gaia Tortora, Ilaria Bonaccorsi, Stefano Anastasia e il Senatore Luigi Manconi.
Per il pranzo sarà allestita un’area ristoro con due ape car che offriranno prodotti tipici pugliesi e varietà di gelati.
Le magliette della competizione sportiva sono state realizzate da Makkox. Mentre la locandina anche quest’anno è di Zerocalcare.
Le iscrizioni alla maratona si possono fare sul sito della Uisp Roma (http://www.uisp.it/roma/index.php?contentId=1841) o anche direttamente la mattina dell’evento.
L’evento è organizzato dal Comitato promotore Memorial Stefano Cucchi in collaborazione con la Uisp Roma. Al #SecondoMemorialStefanoCucchi hanno aderito diverse realtà e associazioni come A Buon Diritto, Amnesty International, Runners for Emergency, ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus, Associazione Antigone, Libera Roma Presidio “Rita Atria” VII Municipio, Cittadinanzattiva Onlus, Baobab Experience, Officina Culturale Via Libera, Cooperativa Diversamente, Cies Onlus, Liberi Nantes, MEDU – Medici per i Diritti Umani, PID Onlus, Rete #NoBavaglio, Articolo 21, Associazione per i Diritti Umani e TILT.

Rumore contro gli abusi. Si gira Noise, per Acad

Intervista a Carmine Cristini, il regista del cortometraggio Noise per Acad. Il corto è interamente girato in un braccio carcerario, ci cala in una realtà alla quale nessuno vuole pensare, una realtà sulla quale vogliono far calare il silenzio.

Cos’è ACAD?
Associazione Contro gli Abusi in Divisa, una onlus nata all’incirca tre anni fa, da un gruppo di attivisti che da anni si occupano di abusi commessi dalle forze dell’ordine. Sostanzialmente di sostegno alle vittime e alle famiglie delle vittime che hanno subito abusi, dal supporto legale alla divulgazione delle notizie spesso tenute nascoste; al numero verde di pronto intervento (800588605) attivo 24 ore su 24 per denunciare e chiedere supporto immediato

Da dove nasce l’idea di un cortometraggio per Acad?
Ho pensato a qualcosa che potesse smuovere l’attenzione sul reato di tortura che in Italia reato ancora non è. Qualcosa che con un linguaggio diverso e fruibile a tutti mettesse al centro un problema che non possiamo rifiutarci di vedere

Di cosa parla Noise?
Noise significa “rumore” e noi vogliamo fare rumore. Il corto è interamente girato in un braccio carcerario, ci cala in una realtà alla quale nessuno vuole pensare, una realtà sulla quale vogliono far calare il silenzio.

La realtà carceraria?
Certo e non solo. La concezione punitiva e non rieducativa, del nostro sistema carcerario che fonda le sue radici nell’atavica legge del taglione, è inaccettabile. La finta evoluzione della società è chiaramente visibile nell’involuzione del nostro sistema carcerario. Se “il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”, direi che visti i fatti, le misurazioni della nostra società sono evidenti. Il massimo della civilizzazione è una società senza carceri. La cosa che sconvolge di più è il finto pudore dietro il quale si mascherano le peggiori inumanità commesse, quasi fosse un dovere abusare e torturare colui che ha sbagliato, tutto per tacito accordo in silenzio. E noi invece facciamo rumore.

Chi vi aiuta a fare … rumore?
Abbiamo pensato ad artisti vicini ad Acad, a professionisti conosciuti della scena romana e non che non hanno paura di metterci la faccia. Da qui è nata la collaborazione con disegnatori e tatuatori che hanno realizzato appositamente per Noise locandine e con attori e rapper che interpretano Noise

Nomi famosi?
Sono un gruppo di oltre 30 interpreti, senza contare le “maestranze” anche loro professionisti di un certo calibro, una crew di oltre 70 persone che lavora da oltre quattro mesi a questo progetto, direi che non sono famosi, sono eroi

Come finanziate tutto questo?
Acad come detto prima è una onlus e tutto il lavoro che facciamo è frutto di attivismo, non esistono casse a cui attingere. Abbiamo organizzato e stiamo ancora organizzando iniziative di finanziamento, cene a sottoscrizione, reading teatrali, concerti, tutti realizzati grazie agli interpreti e alla crew di Noise e di Acad.

Da popoffquotidiano.it