Prossima udienza 19 Ottobre
Si è conclusa da poco la prima lunghissima udienza del processo d’appello per la morte di Riccardo Magherini.
Nella prima fase la giudice Romagnoli ha sintetizzato le 184 pagine delle vergognose motivazioni che hanno portato la giudice Bilosi alla sentenza dell’ 13 luglio scorso. Sentenza di primo grado che ha assolto Ascenzi e condannato Castellano, Della Porta e Corni rispettivamente a 7 e 8 simbolici mesi, condanne ridicole mai scontate con il beneficio della condizionale. Le motivazioni sembrano quelle di una sentenza di assoluzione per le divise imputate mentre non si risparmiano le accuse nei confronti di Riccardo. Una sentenza che di fatto condanna e colpevolizza “il morto” e dove la maggior parte dei testimoni che chiarivano i fatti di quella notte sono stati giudicati inattendibili.
Il Procuratore Generale Bocciolini ha chiesto 1 anno di condanna per Castellano, Corni e Della Porta e per la volontaria della CRI Matta, per l’altra volontaria Mitrea 8 mesi . Poi è stata la volta delle lunghe arringhe degli avvocati della Famiglia Magherini e delle parti civili, tutti presenti in aula insieme a numerosi amici, solidali e Ilaria Cucchi , assenti invece gli imputati CC. Gli avvocati Anselmo e Alfano hanno analizzato tutte le deposizioni e le testimonianze dove appare chiaro che l’unica causa della morte è stata l’asfissia e il comportamento violento dei CC durante un arresto ingiusto. Anselmo ha iniziato ricordando che “gli imputati tutelano la violenza, noi tuteliamo il diritto alla vita”.
L’ attenzione è stata puntata poi sui numerosi depistaggi che hanno accompagnato le indagini e la prima fase processuale
” smettete di scrivere sulla tastiera non è depistaggio per la sentenza, come è possibile tutto questo?” -ha fatto notare l’ Avv. Alfano – “testimoni che spariscono per evitare l’ intervento del pm sul luogo di morte cos’ è se non depistaggio?” “Intimidire i testimoni cos’ è? Far condurre interrogatori e prime indagini agli stessi indagati cos’ è? Se non depistaggio” Le parole dell’ Avv. Alfano visualizzano un disegno preciso mirato a far morire Riky per droga per coprire gli abusi commessi. Dalle parole degli avvocati è emerso alla perfezione che se Riccardo moriva in strada il pubblico ministero sarebbe dovuto intervenire subito e invece la vergogna è stata proprio questa: l’ inizio del depistaggio come un copione già scritto, Riccardo fatto morire in ospedale per iniziare i depistaggi e preparare il terreno per garantire l’ impunità a chi lo aveva ucciso. Parole che di fatto hanno ridicolizzato la sentenza salvandola solo nel valore simbolico che ha avuto per la famiglia in quanto ad oggi può chiamare assassini tre dei 4 carabinieri che hanno spezzato la vita di Riky quella notte. Ma tutto il resto rimane una grande vergogna.
La vita di Riky vale molto di più.
E l’hanno ridotto così, loro, questo non può essere cambiato.