ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 22 Settembre 2017

Terzo Memorial Stefano Cucchi

Domenica 1 ottobre dalle ore 10.00 presso il Parco degli Acquedotti (ingresso da via Lemonia-angolo circonvallazione Tuscolana) a Roma vi aspettiamo al TERZO MEMORIAL STEFANO CUCCHI
Tante associazioni e tanti ospiti saranno con noi in questo appuntamento annuale in ricordo di Stefano e in difesa dei diritti umani. E quest’anno l’evento cade proprio nel giorno in cui Stefano avrebbe compiuto 39 anni.
Un’iniziativa per ricordare Stefano, per chiedere verità e giustizia. Alle ore 10 partiranno una gara agonistica di 6 km e una corsa non agonistica di 3 km che si svolgeranno all’interno del Parco degli Acquedotti (ingresso Via Lemonia – angolo Circonvallazione Tuscolana).
Le iscrizioni alla corsa si possono fare sul sito della Uisp Roma (http://www.uisp.it/roma/) o anche direttamente la mattina dell’evento.
Alle ore 12.30 premiazioni e interventi dal palco dei vari ospiti “parole e musica per Stefano”
L’evento è organizzato dall’Associazione Stefano Cucchi Onlus in collaborazione con il Comitato Promotore Memorial Stefano Cucchi e con la Uisp Roma

Parteciperanno:
Jasmine Trinca
Mannarino
Chef Rubio
Assalti Frontali
Piotta
Edoardo Pesce
Daniele Vicari
Paolo Romano
Massimiliano D’Ambrosio

Adesioni associazioni:
Arci, Acad, Amnesty International Italia, Antigone, A Buon Diritto, Articolo 21, Rete NoBavaglio, Progetto Diritti, Associazione Detenuto Ignoto, Cittadinanzattiva, Baobab Experience, Runners 4 Emergency, Cies, Ass Culturale Via Libera, Cooperativa diversamente, Villetta Social Lab, Casetta Rossa Spa, Uisp, Libera Roma Presidio “Rita Atria” VII Municipio, Associazione Parte Civile- Marziani in movimento.
Durante il Memorial troverere gli stand delle varie associazioni che hanno aderito.
Media Partner:
Comune-Info

#CorriconStefano #giustiziapercucchigiustiziapertutti

Per informazioni:
Comitato Promotore Memorial Stefano Cucchi
comitato.stefanocucchi@gmail.com

Minniti non sei il benvenuto – Firenze non ha paura!

MINNITI: FIRENZE TI SCHIFA!
A leggere i giornali, il ministro dell’interno Marco Minniti sarebbe la nuova stella della politica italiana. Che l’azione di un governo si riassuma nell’operato del suo ministro di polizia è già una chiara indicazione dell’aria che siamo costretti a respirare tutti i giorni. Quando poi il ministro in questione è uno che i mestieri dello sbirro e dello spione li ha studiati per una vita, imparando dai migliori “maestri” nel ramo disinformazione, controllo e repressione, c’è da essere ancora più preoccupati.
Se non bastasse, all’ombra del nuovo uomo forte volano tanti avvoltoi. Tra i tanti si distingue in peggio il “nostro” sindaco Nardella, così calato nella sua parte di sceriffo da superare a destra Minniti per chiedere ancora più sgomberi per chi è colpevole di non poter pagare un affitto. E così succede che il ministro di polizia diventi una bandiera da sventolare alla festa del PD oppure che venga invitato ad un convegno addirittura sulle religioni organizzato dagli amici degli amici, come succederà a Firenze sabato 23 settembre.
Lo abbiamo scritto quando siamo scesi in piazza in aprile contro quella che ora è diventata la legge Minniti-Orlando: la filosofia repressiva di questo governo non nasce oggi, ma è un passaggio dentro un percorso molto più lungo, che da decenni opera prima agitando l’emergenza del momento, che tutto giustifica, e poi dividendo tra “buoni” e “cattivi” ad uso e beneficio del potere costituito.
Però le infamie a cui abbiamo assistito in questi mesi devono secondo noi colpire allo stomaco chiunque mantenga un briciolo di umanità.
Prima Minniti ha fatto in modo di impedire i salvataggi in mare dei migranti. Poi ha pagato gli stessi tagliagole che fino a ieri gestivano il passaggio dei migranti sui barconi per tenerli rinchiusi nei lager libici dove subiscono ogni tipo di violenza. Infine ha deciso che fosse l’ora di riabbracciare il regime criminale dell’egiziano Al Sisi mettendo definitivamente in soffitta l’omicidio di Giulio Regeni.
Nel frattempo, le forze dell’ordine sgomberano, manganellano, moltiplicano i controlli nelle piazze per ripulirle di tutte le presenze sgradite, fermando e allontanando con i daspo chiunque venga individuato come non compatibile.
Una cosa secondo noi deve essere ben chiara: a tutto sono interessati Minniti, Renzi, Nardella, Salvini e compagnia brutta tranne che garantire la sicurezza da loro stessi sbandierata.
Uno stupro è una violenza ignobile, chiunque la commetta e dovunque avvenga. Ma per chi ci governa non è così: se i violentatori sono migranti, lo stupro diventa una bandiera da sventolare; se i violentatori sono uomini in divisa bianchi, lo stupro è un imbarazzo da nascondere o ridimensionare; se avviene nei lager libici, lo stupro semplicemente a loro non interessa. In tutti i casi, scelgono coscientemente di commettere una seconda violenza sulle vittime, facendone strumento di propaganda reazionaria e razzista oppure cancellando il loro dolore oppure ancora colpevolizzandole apertamente. In tutti i casi, non a loro interessa minimamente agire contro le vere cause della violenza maschile.
Siamo di fronte ad un potere che vuole con ogni mezzo mostrarsi capace di gestire le contraddizioni che esso stesso produce e, non riuscendoci, non esita a tappare la bocca a chiunque possa avanzare una critica. Ma noi non possiamo accettare che i nostri quartieri vengano desertificati e svuotati di ogni socialità, e che le uniche presenze legittimate nelle nostre strade siano turisti con il portafoglio gonfio, sbirri, militari, e pseudo comitati di cittadini benpensanti. Respingere la passività e l’isolamento, discutere collettivamente di quello che ci accade intorno, è fondamentale se vogliamo veramente difendere gli spazi, i momenti, le relazioni a cui teniamo di più. Per questo saremo in piazza nelle prossime settimane per manifestare tutto la nostra rabbia e il disprezzo per Minniti e il suo partito, e faremo sentire la nostra voce contro le politiche reazionarie, sessiste, razziste e di guerra del suo governo.

Tutte e tutti in piazza il 23 settembre a ribadire che Firenze rifiuta Minniti e le sue politiche!
La vera sicurezza sono lavoro, casa, istruzione, salute per tutti/e!
Firenze non ha paura!

Per adesioni:
nominnitifirenze@gmail.com

CPA Firenze Sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, Rete dei Collettivi Fiorentini, Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos, USB Firenze, Acad Associazione contro gli Abusi in Divisa, Lab. Pol. PerUnAltraCittà

 

23 settembre 2017 Musica per Federico

Musica per Federico
Parole e musica per ricordare Federico Aldrovandi

Sabato 23 settembre 2017
Ore 21,00
Piazza Municipale
Ferrara

Si esibiranno:

Adriano Brunelli/ Riccardo Stuly Manzoli duo
minoranza di uno
Le Cose Importanti
Bestie Del Nilo
Giorgio Canali e Rossofuoco
Davide Toffolo e Cumbia Minimal

Parteciperanno:
Comitato lavoratori cittadini liberi e pensanti

Aggiornamento Processo De Michiel udienza del 04.09.2017

Ieri, 4 settembre, si è tenuta l’ultima udienza della fase istruttoria del processo “De Michiel”. Sono stati ascoltati gli ultimi due imputati, il capopattuglia e un agente della stessa. A differenza di molte altre volte erano presenti quasi tutti gli agenti in servizio quella notte.
Per il primo si è tenuto solamente il controesame (era stato ascoltato la scorsa volta), l’agente invece è stato ascoltato sia sottoposto al controesame delle parti.
I due esami hanno fatto emergere diverse contraddizioni tra le versioni dei due agenti, evidenziando come abbiano commesso diversi errori procedurali il 2 aprile 2009. Inoltre accusano i ragazzi di essere stati talmente “indemoniati” da rendere impossibile l’identificazione in Rio del Tentor e di aver tirato così tanti “calcioni” da creare danni importanti agli agenti. La domanda che sorge spontanea è come abbiano fatto due ragazzi di poco più di vent’anni a mettere in difficoltà cinque agenti di polizia con diversi anni di esperienza.
L’udienza si è quindi conclusa con il rinvio per le arringhe conclusive al 18 ottobre alle 14.30.
La conclusione di questa fase ci avvicina, finalmente, alla conclusione di un processo lungo, pieno di ostacoli e problematiche. Ci sono voluti anni per arrivare a questo momento ma, finalmente, dopo poco meno di nove anni, si cercherà di avere una versione unica della storia.

Ennesimo atto di violenza in nome della sicurezza urbana del decreto Minniti

Testimonianza di un’ attivista di Acad
Firenze, 17 agosto 2017.

Inizialmente doveva essere una giornata normale, solito tragitto, solita fermata del tram, solito sovraffollamento fiorentino nella stagione estiva. Nulla di nuovo.
In ritardo, come al solito, salgo sui mezzi, per arrivare alla stazione. Caldo terribile che contraddistingue Firenze in questi mesi. Mi siedo e qualcosa salta all’occhio. C’è un gruppo di persone, sono quattro o cinque, che salgono insieme, senza rivolgersi parola. Sembrano in uniforme: polo celeste o bianca, jeans lungo, occhiali da sole per coprire il volto, e una tracolla, nera, discretamente grande. Penso subito che sia un gruppo di controllori, ma non si fermano da nessuno per controllare il biglietto. Strana situazione.
Finalmente arrivo al capolinea di Santa Maria Novella. Continuo ad osservarli, e noto che finalmente si parlano. Due di questi si mettono dei guanti di pelle neri. Si aprono le porte del tram e insieme corrono fuori, travolgendo gente, verso un ragazzo che sta vendendo merce abusiva (esattamente delle cuffie per cellulari). Tra un fuggi-fuggi generale, il malcapitato viene placcato come in una partita di rugby prendendosi pure uno schiaffo che lo colpisce in pieno volto. Comincia a sanguinare dal labbro. Intanto i “protettori del decoro” sono aumentati. Almeno sette persone più una volante di polizia municipale, per fermare UN RAGAZZO, DA SOLO, che non sta opponendo nessuna resistenza.
Buttano per terra la merce calciandola con violenza, davanti ad una folla attonita che si è fermata a guardare la scena. Si accorgono dello scompiglio che stanno creando, e del nervosismo delle persone. Afferrano il ragazzo per un braccio e lo trascinano fino alla volante. Un uomo accanto a me gli chiede dove lo stiano portando. La risposta arriva come una doccia ghiacciata da parte dell’ agente: “Devi stare zitto, conto fino a tre, e se continui a parlare ti porto via con lui”.
Tutto questo succede alla stazione di Firenze, alle 18 di pomeriggio, davanti a un centinaio di persone.
Sono già state denunciate ronde antidegrado e rastrellamenti alle stazioni di altre città, da quando è entrato in vigore il decreto Minniti.
Questi comportamenti di estrema violenza vengono accettati e giustificati, nascondendosi dietro alla menzogna della “sicurezza del cittadino”.
Vivendo da spettatore, l’unico paragone che viene in mente, purtroppo, sono le squadracce punitive in atto durante il ventennio.
Chiediamo a tutti di tenere gli occhi aperti, soprattutto se vi trovate nei pressi delle stazioni ferroviarie delle grandi città, e di segnalarci immediatamente qualsiasi episodio d’abuso e di violenza da parte delle forze dell’ordine.

POLICE THE POLICE! Controlliamo gli abusi e le violenze in divisa

Lunedì 17 luglio Padova è stata, purtroppo, teatro di una squallida parata nazista contro lo Ius Soli, organizzata da Forza Nuova con la partecipazione del Veneto Fronte Skinhead. Gli antifascisti cittadini hanno risposto con una presenza massiccia, dimostrando come un gran numero di persone, in una torrida giornata di luglio, fosse pronto a cacciare i quattro ratti nascosti dietro decine di poliziotti.
Il corteo parte da Piazza Insurrezione, raggiunge il Liston e poi si dirige verso le piazze. Proprio in Piazza dei Signori il corteo si ritrova improvvisamente non scortato dalla Polizia e svolta a sinistra. In questo frangente lo schieramento di celere che guidava il corteo si prepara ad una carica, con scene di cui purtroppo non si hanno registrazioni ma che vengono denunciate da decine di partecipanti: dalla volontà di alcuni funzionari di caricare alle spalle i/le compagn*, alla DIGOS in motorino che si lancia in mezzo alla gente che corre, rischiando di investire alcun* manifestanti. Tutto questo con il chiaro intento di spezzare il corteo e di isolarne la testa.
La situazione si scalda ulteriormente nell’altro angolo della piazza, dove un plotone passa in mezzo ai tavolini dei locali e si appresta alla carica. Diventa così evidente come la Questura di Padova non abbia il controllo di ciò che succede nella piazza, permettendo ai singoli plotoni di energumeni in divisa di agire liberamente.
In entrambe le occasioni il corteo viene tutelato da cordoni di compagn* che si pongono in difesa della manifestazione. Dopo il secondo attacco il corteo si ricompatta in Piazza delle Erbe, seguito da uno schieramento di celerini che battono i manganelli sugli scudi.
La polizia riesce a blindare la piazza, ma l’obiettivo di tutt* i/le manifestnat* è chiaro: evitare che Piazza Antenore, luogo simbolo dei movimenti sociali padovani, venga invasa dall’estrema destra.
Leggi tutto