Terminato da poco il processo d’appello di oggi per il pestaggio subito da Paolo Scaroni il 24 settembre del 2005, presenti in aula Paolo con sua moglie e la sua famiglia, l’amico e regista del documentario Film “Corpo a Corpo” Francesco Corona, noi di Acad, attivisti di Amnesty e 5 dei 6 imputati.
Il giudice ha esordito con una premessa molto importante, che chiarisce la posizione della squadra mobile di Bologna intervenuta su Paolo, in sintesi “i componenti della squadra mobile (6 celerini ancora imputati, uno assolto), anche se non fosse possibile individuare l’esecutore, o gli esecutori, materiali dei fatti, rispondono tutti in termini di concorso per non aver interrotto l’ azione lesiva. Per la 603 3bis vi è l’obbligo del giudice a procedere nei confronti di tutti gli imputati, il processo prosegue con le deposizioni dei primi 4 test: Scaroni, Taufer ex responsabile della polizia giudiziaria di Verona, il funzionario della PS Vitaliti e il testimone Galdini. Dalle dichiarazioni della Taufer continua la convinzione che nelle immediate vicinanze della squadra mobile di Bologna, ci fossero anche altre squadre celere di cui sicuramente quella di Padova. Purtroppo la frase più ricorrente è il classico “non ricordo”, ma le lesioni e le conseguenze che ha subito quel giorno Paolo con la scellerata, immotivata e violentissima azione delle forze dell’ “ordine” presenti, rimarranno indelebili per sempre.
Prossima udienza con le deposizioni degli altri 4 test il 29 marzo.
VERITÀ PER PAOLO, BASTA IMPUNITÀ.