ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 26 Settembre 2019

SENTENZA PROCESSO TOMALÀ

Ci arriva adesso, come l’ennesima doccia fredda, la notizia che il gup ha assolto l’agente di polizia Luca Pedemonte che il 10 giugno dello scorso anno sparò sei colpi contro il ventenne Jefferson Tomalà, nell’abitazione di quest’ultimo in via Borzoli a Genova, tragico epilogo di quello che doveva essere un trattamento sanitario obbligatorio per un ragazzo che in quel momento aveva probabilmente solo bisogno dell’aiuto di un medico. Pedemonte era accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa.
Nella precedente udienza il giudice dichiarò che “Una pur minimà professionalità, avrebbe dovuto imporre l’esplosione di un solo colpo e non in direzione di parti vitali. Tutti i colpi furono invece diretti in zone vitali e furono esplosi a distanza talmente ravvicinata da consentire, con l’impiego di dovuta diligenza e perizia, una mira pressoché esatta”.
Oggi il processo si è svolto a porte chiuse, con rito abbreviato.
A noi, come sempre rimane l’amarezza nell’osservare il dolore di una famiglia, di una madre, che chiede aiuto temendo per l’incolumità del figlio, e lo ritrova morto.
a 22 anni.

Il bavaglio all’informazione, la repressione, la Costituzione

Quale responsabilità hanno la stampa e i mezzi di informazione nella diffusione di notizie inerenti a abusi e violazioni dei diritti da parte delle Forze dell’Ordine? Dai fatti di Genova ai numerosi casi di abusi in divisa emersi solo parzialmente e spesso distorti, solo in parte siamo riusciti a conoscere una verità nascosta grazie alla tenacia e al coraggio di familiari e avvocati che non si sono stancati di lottare. Per tacere della repressione esercitata grazie alla copertura di provvedimenti liberticidi spesso introdotti negli stadi e poi sdoganati nello spazio sociale.
Di fronte all’inasprirsi di un clima oppressivo, sempre più urgente appare la necessità di una vigilanza democratica che impedisca la violazione di diritti fondamentali; a partire da quelli sanciti dalla Costituzione.

Introducono
Ornella De Zordo e Francesca Conti, La Città invisibile

Intervengono
Rosalba Romano, Vigilanza democratica
Murat Cinar, giornalista Pressenza
Cristiano Lucchi, giornalista La Città invisibile
Lorenzo Guadagnucci, giornalista, Verità e giustizia per Genova
Valentina Martini, avvocata Associazione Contro gli Abusi in Divisa, Acad

A seguire è stata organizzata una cena di raccolta fondi (pizza e birra 10 euro, telefonare a Fabio 3392834775 entro venerdì). Durante tutto l’evento sarà possibile acquistare libri e materiale sul tema della repressione. Chiunque ne disponesse è libero di portarlo ed esporlo.

Domenica 22 settembre 2019 dalle ore 18:00 alle 22:00
C.d.P Il Campino – Progetto Mutuo Soccorso
Organizza la rivista La Città invisibile www.perunaltracitta.org

CONTRO OGNI REPRESSIONE


dagli stadi, alle piazze, alla rete
CONTRO OGNI REPRESSIONE
dibattito sugli abusi in divisa e la violenza di stato

sabato 21 settembre 2019
ore 19.00
Magazzini Popolari Casal Bertone
Via Baldassarre Orero 61, Roma

relatori e partecipanti:
– Atletico San Lorenzo, polisportiva popolare
– Claudio Dionesalvi, insegnante, scrittore, attivista e ultras
– Avv. Fabio Anselmo, legale di vittime di abusi in divisa
– Avv. Leonardo Ennedue Pompili, penalista esperto di repressione
– Rosalba Romano, infermiera e attivista di Vigilanza Democratica
– ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus
– Osservatorio Repressione

ore 21.00
cena popolare a sostegno delle spese legali per la campagna
IO STO CON ROSALBA

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L’iniziativa nasce nell’ambito della campagna di solidarietà a Rosalba Romano, giornalista e attivista, infermiera precaria che gestisce, insieme ad altri, il sito Vigilanza Democratica, un blog di inchieste e denunce sui “crimini in divisa” e gli abusi perpetrati dalle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni (di cui i casi della scuola Diaz, di Cucchi e Aldrovandi sono solamente i più tristemente famosi).

Proprio in seguito ad un appello pubblicato sul sito, in merito al brutale pestaggio dell’ultras bresciano Paolo Scaroni, ridotto in fin di vita dagli agenti del VII Reparto mobile di Bologna durante una immotivata carica alla stazione di Verona (lo dicono gli atti del processo con il quale Paolo viene risarcito con 1,4 milioni di euro per i danni permanenti riportati senza che nessuno degli agenti imputati venisse condannato), Rosalba viene accusata di diffamazione da Vladimiro Rulli (ex agente del VII Reparto) ed in seguito processata e recentemente condannata per avere divulgato una notizia.

In vista del processo di appello fissato per il 25 settembre, come realtà di sport popolare abbiamo ricevuto l’invito ad organizzare questa iniziativa di solidarietà e, insieme ai compagni di Rosalba, l’abbiamo pensata sotto forma di un dibattito sul tema degli abusi in divisa che partendo dal caso Scaroni (vicino a noi essendo successo nell’ambito del cosiddetto tifo da stadio) andasse a scandagliare la questione degli abusi, il meccanismo per cui le curve degli stadi sono state e continuano a essere laboratori di repressione, per poi arrivare ai casi di omicidi di stato e al movimento dei familiari delle vittime di abusi delle forze dell’ordine, finendo con le prospettive per un possibile meccanismo di controllo popolare e vigilanza democratica sulla catena di comando delle forze dell’ordine e sull’impunità di cui godono dagli anni 70 fino a Genova e ai giorni nostri.

Il dibattito si sviluppa quindi su questi tre filoni: il primo sul tema diciamo della “repressione sportiva” con un intervento di apertura dell’ Atletico San Lorenzo e la presenza di presenza di Claudio Dionesalvi ultras e giornalista, scrittore, insegnante, attivista dei movimenti ed esperto del mondo ultras; il secondo sui casi di abusi e omicidi di stato con la presenza dell’Avv. Fabio Anselmo, legale dei casi Cucchi e Aldrovandi e la partecipazione di ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus e Osservatorio Repressione; il terzo filone sulle prospettive di controllo popolare con la stessa Rosalba Romano e dell’Avv. Leonardo Ennedue Pompili, esperto di movimenti e repressione.

UDIENZA JEFFERSON TOMALÀ

Il sostituto procuratore ha chiesto l’assoluzione per Luca Pedemonte, l’agente accusato di eccesso colposo di legittima difesa per aver sparato uccidendo il ventenne Jefferson Tomalà, con la motivazione che “Il suo assistito non poteva comportarsi diversamente: i sei colpi sono stati necessari a placare l’azione offensiva, che la vittima continuava a portare avanti”
Prossima udienza fissata per il 26 settembre, che vedrà le discussioni della difesa e delle parti civili e, probabilmente, l’emanazione della sentenza.