Ci arriva adesso, come l’ennesima doccia fredda, la notizia che il gup ha assolto l’agente di polizia Luca Pedemonte che il 10 giugno dello scorso anno sparò sei colpi contro il ventenne Jefferson Tomalà, nell’abitazione di quest’ultimo in via Borzoli a Genova, tragico epilogo di quello che doveva essere un trattamento sanitario obbligatorio per un ragazzo che in quel momento aveva probabilmente solo bisogno dell’aiuto di un medico. Pedemonte era accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa.
Nella precedente udienza il giudice dichiarò che “Una pur minimà professionalità, avrebbe dovuto imporre l’esplosione di un solo colpo e non in direzione di parti vitali. Tutti i colpi furono invece diretti in zone vitali e furono esplosi a distanza talmente ravvicinata da consentire, con l’impiego di dovuta diligenza e perizia, una mira pressoché esatta”.
Oggi il processo si è svolto a porte chiuse, con rito abbreviato.
A noi, come sempre rimane l’amarezza nell’osservare il dolore di una famiglia, di una madre, che chiede aiuto temendo per l’incolumità del figlio, e lo ritrova morto.
a 22 anni.