Aggiornamenti processo Sekine Traore
Aggiornamento processo Traore
Dopo una serie di rinvii si è finalmente tenuta oggi a Palmi la prima udienza del processo per la morte di Sekine Traore, ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere l’8 giugno 2016 nella Tendopoli di San Ferdinando. Oggi è stata avanzata richiesta di costituzione di parte civile per fratello, sorella e un cugino di Sekine. La difesa dell’imputato si è opposta sollevando una serie di questioni, mentre ha chiesto l’estromissione di ACAD, già parte civile, sulla base dell’assenza di interesse dell’associazione.Dopo la replica dei difensori delle parti civili, il giudice si è riservato su tutte le questioni e ha rinviato il processo all’udienza del 11.09.20.
Con Sekine nel cuore
Acad sostiene le vittime di abusi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere
Nel mese di marzo 2020, a seguito della diffusione del virus SARS-Cov-2, in tutte le carceri italiane vengono sospesi i colloqui con i familiari ed i detenuti si sentono, se possibile, ancor di più in gabbia.
La paura del contagio e l’assenza di qualunque forma di tutela sanitaria motivano in brevissimo tempo proteste e rivolte nelle carceri di tutta Italia.
Il 5 aprile 2020 arriva la segnalazione di un caso di positività tra i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta e i detenuti chiedono dispositivi di protezione e distanziamento.
Ed invece, tra il 7 e l’8 aprile 2020 cominciano ad emergere inquietanti avvisaglie di violenze avvenute nel penitenziario a danno degli stessi detenuti. La situazione appare da subito molto grave, si parla di una vera e propria mattanza. Solo nel giugno 2021 piu di 100 agenti della Polizia Penitenziaria ed i vertici della Casa circondariale verranno accusati ufficialmente di torture e maltrattamenti nei confronti dei cittadini reclusi.
Acad, da sempre impegnata contro ogni abuso di potere, per l’ introduzione dei numeri identificativi per le forze dell’ordine e nell’iter di approvazione del reato di tortura, segue, monitora e sostiene i familiari e le vittime di abusi da parte delle forze dell’ordine avvenuti nel Carcere di Santa Maria Capua Vetere durante l’emergenza da COVID-19.
Per info, leggi qui:
La nostra intervista:
CE L’ABBIAMO FATTA!
Tutti iscritti nel registro degli indagati per OMICIDIO COLPOSO (reato 589 c.p.) i 5 poliziotti, il medico e l’infermiera intervenuti su ARAFET ARFAOUI quel maledetto 17 gennaio 2019 che lo portò alla morte.
È stata accettata la richiesta d’opposizione contro l’archiviazione della morte di ARAFET!
La morte di Arafet avrà altre indagini “suppletive necessarie”.
La dettagliatissima ordinanza del Giudice Mancuso, che tiene conto di tutte le specifiche dell’Avv. Giovanni Conticelli dispone in sintesi:
” I predetti accertamenti dovranno essere compiuti previa iscrizione nel registro degli indagati di tutti i poliziotti intervenuti e dei due sanitari citati, al fine di garantire la loro partecipazione agli ulteriori accertamenti che il P.M. vorrà svolgere.
ln conclusione, si indicano all’organo inquirente i seguenti temi d’indagine:
[…] voglia la pubblica accusa disporre un maggior approfondimento in ordine all’individuazione della causa della morte di Arfaoui Arafet che tenga conto dell’incidenza causale che può aver rivestito nel suo determinismo il mantenimento dello stesso in posizione prona per circa quindici minuti, ammanettato alle mani e legato alle gambe, e tenuto fermo da tre poliziotti; in particolare dovrà accertarsi se le specifiche circostanze di fatto (posizione nella quale Arfaoui Arafet è stato tenuto e stato di agitazione nel quale versava, assunzione di cocaina e alcol) sopra descritte possano aver determinato la morte per una carenza di ossigeno rispetto al fabbisogno cardiaco”
Il Giudice, accogliendo integralmente tutte le richieste di indagini suppletive proposte dalla difesa con l’atto di opposizione all’archiviazione, ha quindi disposto il compimento di ulteriori indagini relative alle perizie medico legali, all’utilizzo della corda con la quale sono state legate le gambe ad Arafet da parte dei due agenti di Polizia intervenuti per primi e alla condotta dei cinque poliziotti e del medico e dell’infermiere del 118.
“Indica al Pubblico Ministero il compimento delle indagini suddette nel termine di mesi sei dalla comunicazione della presente ordinanza.”
Il GRAZIE più infinito va all’Avvocato Giovanni Conticelli e al Medico Legale Valentina Bugelli che hanno fatto un lavoro davvero straordinario per la verità, GRAZIE per l’impegno, la professionalità, la dedizione, le competenze, lo studio meticoloso, il cuore e l’anima che hanno messo per portare alla moglie di Arafet e alla collettività tutta questo primo vitale risultato di verità e giustizia che rimarrà inciso nella difficilissima lotta agli abusi come un’ importantissima piccola grande gioia.
È solo l’inizio, ma è un grande inizio, una conquista fondamentale che va a scalfire quel muro di impunità troppo spesso invalicabile.
Grazie ai tanti che hanno contribuito a questa battaglia, grazie a chi continuerà a farlo.
L’importanza della lotta collettiva agli abusi è scolpita nelle parole della moglie ” GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, Senza di voi Arafet l’avrebbero fatto morire per droga”.
A futura memoria.
VERITÀ PER ARAFET E PER TUTTI GLI ALTRI.
Acad-Onlus
AGGIORNAMENTO DALL’UDIENZA PER L’OPPOSIZIONE ALL’ARCHIVIAZIONE DELLA MORTE DI ARAFET ARFAOUI
Si è da poco conclusa l’udienza a porte chiuse davanti al Giudice per le indagini preliminari Mancuso.
Insieme alla moglie di Arafet, l’avvocato Giovanni Conticelli ha esposto per oltre un’ora la dettagliatissima relazione di opposizione accompagnata da documentazioni audio e video dei momenti che hanno preceduto la morte.
La difesa di Arafet ha concluso chiedendo nuove indagini e ulteriori approfondimenti medico legali necessari a far chiarezza su questa morte gravissima nelle mani delle forze dell’ordine.
il gip si è riservato di decidere e la risposta è attesa nei prossimi giorni.
Abbiamo abbracciato la moglie per i tanti solidali che in questi giorni c’hanno chiesto di farlo.
VERITÀ PER ARAFET.
LA MORTE NON SI ARCHIVIA!
Acad-Onlus