ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Grazie di tutto Lorenzo

Un grave lutto, una perdita incolmabile.
All’età di 58 anni, tutti spesi nelle lotte, domenica, all’improvviso, muore Lorenzo Bargellini.
Una persona di un’umanità mastodontica, un compagno unico di battaglie contro gli abusi delle forze dell’ordine e contro tutte le ingiustizie di questo mondo sbagliato.
Lorenzo aveva scelto la LOTTA -in ogni attimo della sua esistenza- una vita dedicata agli ultimi, interamente.
Mai dimenticheremo la sua generosità, il suo cuore senza confini, la sua pazienza, la sua testardaggine, il suo coraggio, la sua rabbia profonda contro ogni ingiustizia. MAI.
Le sue gesta rimarranno insegnamenti ed esempi scolpiti in ogni strada ed in ogni piazza.
“Chiedi chi era Lorenzo Bargellini. Nelle strade di Firenze o nelle vie di Roma, ovunque vi sia stato chi, scesa la sera, abbia dovuto raccogliere in qualche busta le sue cose per sdraiarsi su una panchina, infilarsi in una macchina abbandonata, rifugiarsi sotto un ponte. Chiedi chi era Lorenzo Bargellini. Vai ovunque si serbi memoria delle barricate, delle cariche della celere e della determinazione di chi, qui e ora, sfida per cambiarlo lo stato di cose presente. Chiedi chi era Lorenzo Bargellini. Chiedilo al frullino e al piede di porco, ai tanti palazzi abbandonati che molti e molte hanno nel tempo chiamato casa. Chiedi chi era Lorenzo Bargellini ovunque si alzerà un bicchiere per brindare alla gioia di essere uomini e donne: padroni di niente ma servi di nessuno. Chiedi chi era Lorenzo Bargellini. Chiedilo agli ultimi della Terra, a coloro che grideranno il suo nome adesso, mentre perdono le proprie catene e guadagnano il Mondo.”
Un abbraccio a tutto il Movimento di Lotta per la Casa, ai collettivi autonomi, alle migliaia di persone che hanno avuto la fortuna di conoscere la sua straordinaria umanità.
GRAZIE DI TUTTO LORENZO.
Acad

Firenze, aggiornamento sul Processo Magherini

Prossima udienza 19 Ottobre

Si è conclusa da poco la prima lunghissima udienza del processo d’appello per la morte di Riccardo Magherini.
Nella prima fase la giudice Romagnoli ha sintetizzato le 184 pagine delle vergognose motivazioni che hanno portato la giudice Bilosi alla sentenza dell’ 13 luglio scorso. Sentenza di primo grado che ha assolto Ascenzi e condannato Castellano, Della Porta e Corni rispettivamente a 7 e 8 simbolici mesi, condanne ridicole mai scontate con il beneficio della condizionale. Le motivazioni sembrano quelle di una sentenza di assoluzione per le divise imputate mentre non si risparmiano le accuse nei confronti di Riccardo. Una sentenza che di fatto condanna e colpevolizza “il morto” e dove la maggior parte dei testimoni che chiarivano i fatti di quella notte sono stati giudicati inattendibili.
Il Procuratore Generale Bocciolini ha chiesto 1 anno di condanna per Castellano, Corni e Della Porta e per la volontaria della CRI Matta, per l’altra volontaria Mitrea 8 mesi . Poi è stata la volta delle lunghe arringhe degli avvocati della Famiglia Magherini e delle parti civili, tutti presenti in aula insieme a numerosi amici, solidali e Ilaria Cucchi , assenti invece gli imputati CC. Gli avvocati Anselmo e Alfano hanno analizzato tutte le deposizioni e le testimonianze dove appare chiaro che l’unica causa della morte è stata l’asfissia e il comportamento violento dei CC durante un arresto ingiusto. Anselmo ha iniziato ricordando che “gli imputati tutelano la violenza, noi tuteliamo il diritto alla vita”.
L’ attenzione è stata puntata poi sui numerosi depistaggi che hanno accompagnato le indagini e la prima fase processuale
” smettete di scrivere sulla tastiera non è depistaggio per la sentenza, come è possibile tutto questo?” -ha fatto notare l’ Avv. Alfano – “testimoni che spariscono per evitare l’ intervento del pm sul luogo di morte cos’ è se non depistaggio?” “Intimidire i testimoni cos’ è? Far condurre interrogatori e prime indagini agli stessi indagati cos’ è? Se non depistaggio” Le parole dell’ Avv. Alfano visualizzano un disegno preciso mirato a far morire Riky per droga per coprire gli abusi commessi. Dalle parole degli avvocati è emerso alla perfezione che se Riccardo moriva in strada il pubblico ministero sarebbe dovuto intervenire subito e invece la vergogna è stata proprio questa: l’ inizio del depistaggio come un copione già scritto, Riccardo fatto morire in ospedale per iniziare i depistaggi e preparare il terreno per garantire l’ impunità a chi lo aveva ucciso. Parole che di fatto hanno ridicolizzato la sentenza salvandola solo nel valore simbolico che ha avuto per la famiglia in quanto ad oggi può chiamare assassini tre dei 4 carabinieri che hanno spezzato la vita di Riky quella notte. Ma tutto il resto rimane una grande vergogna.
La vita di Riky vale molto di più.
E l’hanno ridotto così, loro, questo non può essere cambiato.

A Firenze corteo contro i decreti Minniti/Orlando

Oggi a Firenze saremo in Piazza per manifestare contro i decreti Minniti/Orlando su “sicurezza e degrado nelle città” e quello più specifico sugli immigrati.
Per la liberazione di Gabriele Del Grande, a fianco delle migliaia di persone che si stanno mobilitando in Turchia contro il finto referendum, con la resistenza kurda e turca
Da Piazza santa maria Novella passeremo per via Palazzuolo per attraversare poi San Frediano e terminare in Piazza Santo Spirito, manifestando nelle strade e quartieri vivi e dove ancora solidarietà e socialità non sono parole vuote.
Questi decreti, dal carattere populista e demagogico, fanno leva sulle paure delle persone e tendono a costruire una società “della paura e della sicurezza” dove le istituzioni, ormai sempre più private di capacità di politiche sociali, si fanno garanti nient’altro che dell’ordine.
Il sindaco Nardella ne è stato grande sponsor con comparsate televisive a appoggiare i decreti, primo in Italia a dare un daspo urbano, e si caratterizza per la sua arroganza. Anch’esso incapace di dare risposte a problemi come casa, istruzione o semplicemente la tutela di strade e giardini, si mostra nella veste di sceriffo e tutore della legalità cercando di recuperare consenso ed alimentando di fatto un clima di intolleranza ed odio sociale.
Con questi decreti si legittima una giustizia differente a seconda della categoria di persone: dal barbone all’immigrato, dal frequentante delle curve allo studente fuori dalla norma, dai militanti politici e sociali ai lavoratori conflittuali, tutte categorie cui possono essere applicate leggi speciali: dal Daspo al semplice foglio di via o divieto a manifestare o alla trasmissione nei nuovi lager democratici per immigrati ora chiamati Centri per il rimpatrio. E quando queste categorie non basteranno tante altre, che ora si credono “al sicuro” saranno colpite. E non sarà necessario nemmeno più un giudice, basta un prefetto o un sindaco “ordine e disciplina”.
La vera sicurezza sono per noi casa e salute, istruzione e lavoro, vivere i nostri quartieri senza militari nelle strade e sindaci sceriffi, preferiremmo un sindaco che, invece di spendere 7 Milioni di € per ben 450 nuove telecamere, come fa Nardella a Firenze, spendesse questi soldi per le nostre scuole.
Verso la società della paura preferiamo rispondere con la condivisione popolare dei nostri quartieri, con la socialità e presenza.
In questa giornata vogliamo ricordare anche quanto sta accadendo in Turchia ed il sequestro da parte dello stato turco dello scrittore Gabriele del Grande. Un referendum farsa, contro cui continuano a manifestare milioni di turchi e kurdi, una repressione feroce verso tutte le voci difformi, dai giornalisti, in centinaia nelle carceri di Erdogan, a professori, studenti, militanti. Saremo in piazza per manifestare per la liberazione di Gabriele a fianco della resistenza kurda e turca. Faremo sentire forte la nostra vicinanza attraversando Ponte Amerigo Vespucci con striscioni ed interventi per Gabriele, contro la dittatura di Erdogan.
Venerdì 21 alle 19.00 in Piazza Santa Maria Novella
Perché noi NON ABBIAMO PAURA!

CPA Firenze Sud, Collettivo Politico Scienze Politiche, ACAD – Associazione contro gli abusi in divisa, Palazzuolo Strada Aperta, Per Un’Altra Città, Cantiere Sociale K100fuegos, Rete Collettivi Fiorentini, COBAS, USB, CUB, Fuori Binario, Rete Antirazzista Fiorentina, Associazione Periferie al centro, Firenze riparte a Sinistra, Partito Comunista, CO.R.P.I – Compagnia Resistente, Rete dei Comunisti, Collettivo d’Agraria, Ateneo Libertario Firenze, Collettivo di Scienze, Rifondazione Comunista, PCL Firenze, Associazione Mariano Ferreyra, Circolo Agorà Pisa, UdS Siena, Collettivo Scientifico Autorganizzato, Collettivo Rosso Malpolo

Riccardo Vive

QUEL 3 MARZO DI TORTURA, LA TUA VITA SPEZZATA, UNA FERITA INDELEBILE, IL TUO RICORDO NELLA NOSTRA LOTTA! RICCARDO VIVE!
Esattamente tre anni fa, in Borgo San Frediano, nel cuore di Firenze, ad un uomo di 39 anni veniva strappata via la vita da 4 divise.
Questa per Firenze e’ una giornata di ricordo e di memoria.
Tre anni fa iniziava quel lungo percorso che ci ha visto uniti nell’obiettivo comune di smascherare le coperture e le mistificazioni architettate per coprire le motivazioni che quella notte hanno portato alla morte di Riccardo Magherini.
Un padre, un figlio, un fratello, un amico, smetteva di respirare schiacciato sull’asfalto, soffocato, preso a calci, torturato e ignorato nelle sue disperate richieste di aiuto.
Riccardo su quell’asfalto perde tutta una vita ancora da vivere e lascia un enorme vuoto.
Da subito la macchina dello Stato si muove all’ unisono per autoassolversi: Riky diventa il mostro drogato, iniziano i depistaggi, le bugie, gli insabbiamenti, un copione già visto già tante, troppe volte. Un vero e proprio “modus operandi” che in maniera drammaticamente ripetitiva entra in gioco ogni qual volta un cittadino muore tra le mani di chi invece dovrebbe proteggerlo.
Dopo mesi e mesi di estenuante processo si è arrivati a delle condanne ridicole, espressione chiara di una omertosa “macchina” di controllo sociale e repressione che ha potere di autoassolversi ogni qual volta si renda necessario.
Certi dell’importanza della solidarietà e dell’unione nelle battaglie difficili oggi saremo in quelle strade per ricordare riccardo e perchè Verità e Giustizia, quelle vere, si costruiscono fuori dalle aule dei tribunali, senza dimenticare, informando, coinvolgendo e partecipando alla costruzione di una giustizia popolare.
Purtroppo questo striscione di 30 metri è stato visibile a Firenze solo per 30 minuti in quanto la DIGOS si è attivata subito per elimenarlo.
Grazie all’ intervento di Guido, Andrea, gli amici di Riky e l’ avv. Anselmo è stato possibile evitare un ingiusto sequestro dello striscione.
La VERITÀ non potete più nasconderla dietro ad un colpevole dito.
BASTA ABUSI IN DIVISA!
MAI PIù!
RICCARDO VIVE!
ACAD

Comunicato sulla Sentenza per la morte di Riccardo Magherini

E’ stato riconosciuto un omicidio, questo è il punto di partenza dopo il processo di primo grado.
Tra lacrime liberatorie e di rabbia, dopo oltre un anno e mezzo di udienze, dopo menzogne e inganni, dopo insabbiamenti e dimenticanze, dopo il fango gettato su Riccardo e la sua famiglia, dopo intimidazioni e coperture: lo Stato italiano riconosce, con una leggerezza imbarazzante data da pene ridicole, che Riccardo Magherini non è morto da solo.
Le condanne sono risibili: 7 mesi e 8 mesi con sospensione della pena che garantirà loro neanche un giorno di galera, 7-8 mesi che allo Stato italiano evidentemente bastano per riconoscere un omicidio quando a commetterlo sono le forze dell’ordine.
Dopo poco più di mezz’ora di camera di consiglio la giudice Bilosi pronuncia la sentenza per la morte di Riccardo:
dichiara COLPEVOLI Della Porta, Castellano e Corni, in quanto responsabili del reato di omicidio colposo, in cooperazione colposa, “per aver concorso a determinare la morte di Riccardo Magherini avvenuta il 3 marzo 2014 per arresto cardiorespiratorio per intossicazione acuta da cocaina associata ad un meccanismo asfittico”.
E CONDANNA, CON IL BENEFICIO DI SOSPENSIONE CONDIZIONALE DELLA PENA, Della Porta e Castellano a 7 mesi di reclusione, Corni a 8 mesi.
Lo stesso Corni è stato assolto dall’ accusa di percosse per difetto di querela (in quanto nell’assurdità del nostro codice penale, solamente Riccardo avrebbe potuto denunciare le percosse, non parti terze come in questo caso i familiari e ACAD).
Ascenzi addirittura assolto per non aver commesso il fatto.
Fortunatamente assolte le due volontarie della CRI, Matta e Mitrea.
Condanna inoltre Della Porta, Castellano e Corni al pagamento delle spese processuali (che in teoria dovrebbero pagare loro, ma generalmente interviene il Ministero attingendo dalle nostre tasse, come nel caso Aldrovandi ad esempio), al risarcimento del danno in favore delle parti civili da definirsi in sede Civile, e al pagamento del 30% delle spese di giudizio mentre il restante 70% verrà compensato tra le parti.
E’ giustizia quando la vita di un uomo per le istituzioni vale così poco?
C’è amarezza e rabbia per l’ennesima dimostrazione che la giustizia di questo paese sia direttamente proporzionale alla sua vera identità, all’identità di uno Stato ingiusto, che anche in queste sedi fa emergere tutte le proprie contraddizioni.
Ma c’è una condanna, e non era scontato, c’è una condanna che più che simbolica ci sembra un tentativo strumentale per salvare l’attendibilità di un sistema giudiziario che generalmente tende alla totale assoluzione delle divise coinvolte, c’è una condanna emblematica più che reale, strumentale a salvare la credibilità dello Stato stesso, ma c’è una condanna che, anche se ridicola, riconosce tre dei quattro responsabili della morte di Riky come assassini.
Una sentenza comunque simbolicamente importante, dopo le tante troppe volte in cui ci siamo trovati di fronte a totali assoluzioni.
Resta la voglia di continuare al fianco della famiglia Magherini questa lotta fuori e dentro i tribunali, una lotta che, oltre al far emergere la verità sulle colpevolezze individuali delle divise coinvolte, significa per noi denunciare le responsabilità del sistema che genera e garantisce tutto questo.
-La vera condanna è stata data a tutti quelli che volevano bene a Riccardo con “un ergastolo” nel non poterlo rivedere più.-
La Verità la sappiamo, rimane scritta nel vuoto che ha lasciato Riky, nel dolore dei familiari, nell’impegno di chi non ha mai smesso di lottare in questi due anni lunghissimi.
Per noi, la vita di Riccardo, valeva molto di più.

ACAD-Onlus