La seconda udienza del processo Uva è terminata da poco. Nella prossima udienza del 28 novembre verrà ascoltato finalmente Alberto Biggiogero, l’amico di Giuseppe Uva che era con lui in caserma dopo l’arresto e che ha sentito Giuseppe gridare a tal punto di ritenere opportuno chiamare un’ambulanza. Ambulanza che non arriverà mai perchè il 118 invece che inviarla chiama la caserma per chiedere conferma ma la conferma non arriva… Come poi sia andata a finire lo sappiamo tutti, Giuseppe Uva non ne è uscito vivo.
Chiunque può venga in aula il 28 sarà un’udienza importantissima!
1000 candele per Stefano Cucchi
Accendiamo la verità
Risposta del Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi
OGGETTO: Risposta del Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi e replica di Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi, morto nel carcere di Grasse il 25 Agosto 2010.
Come Acad- Associazione Contro gli Abusi in Divisa-Onlus, poniamo alla vostra cortese attenzione la risposta del Gov. Enrico Rossi, ricevuta in data 02/10/2014, alla lettera aperta di Cira Antignano inviata in data 19/09/2014, e ripresa anche da molti organi di stampa in quei giorni. Alleghiamo inoltre la replica di Cira Antignano in data
odierna.
Ci sentiamo in dovere, in quanto associazione che supporta le famiglie e le vittime di abusi delle forze dell’ordine, di richiamare ancora una volta l’attenzione dei mezzi di comunicazione in merito alla morte di Daniele e a questa dura battaglia di verità e giustizia.
Da parte nostra faremo il possibile per diffondere la lettera del presidente Rossi e la replica di Cira per dare risalto a questo importante botta e risposta che prende vita dopo anni di silenzio istituzionale sulla morte di Daniele Franceschi.
Certi che vorrete fare informazione su questo caso rimasto nell’ombra per troppo tempo, auspichiamo nella pubblicazione di quanto inviatovi.
Grazie in anticipo, anche da parte di Cira Antignano.
Acad- Associazione Contro gli Abusi in Divisa-Onlus
REPLICA DI CIRA ANTIGNANO AL PRESIDENTE ROSSI:
Al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi Viareggio il 20/10/2014
Carissimo Presidente Rossi,
La voglio innanzitutto ringraziare non solo per le sue accorate parole, ma anche perché unica personalità istituzionale che ha espresso ufficialmente una sincera volontà di giustizia e verità sulla morte di mio figlio.
Ho aspettato oltre due settimane a dare seguito alla sua risposta, perché fino all’ultimo ho sperato che potesse giungermi un segno di interesse anche dagli altri destinatari della mia lettera iniziale, soprattutto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma purtroppo da parte di quest’ultimo, ho potuto valutare solo un assordante silenzio.
Ora più che mai avrei bisogno di un aiuto concreto da parte dello Stato, in un momento così delicato, in prossimità della sentenza che verrà presentata il 29 ottobre, non potrà biasimarmi se le dico che non mi può bastare una lettera, se pur scritta con le più buone intenzioni, dopo tutti questi anni di silenzio.
Comprendo che la Regione Toscana, come lei mi scrive, non può costituirsi parte civile al processo per omicidio colposo a carico del medico e delle due infermiere del carcere di Grasse, perché la legislazione francese non contempla questa possibilità.
Rimane una madre che chiede giustizia e verità per l’atroce morte di suo figlio e che sta perdendo fiducia in quelle istituzioni che, come cittadina di questo Stato, dovrebbero spendersi per un aiuto tangibile in questo difficile caso in cui sono coinvolte istituzioni di un altro Paese della Comunità Europea.
Nel rimarcare l’assenza ingombrante di istituzioni pubbliche e autorità con ruoli importanti a livello nazionale e internazionale, Le chiedo quindi, se fosse possibile la presenza di una rappresentanza ufficiale della Regione Toscana, al mio fianco quel giorno, per Daniele e in difesa dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo negate in quel carcere a suo tempo dove mio figlio ha pagato con la vita, per non essere lasciata ancora sola almeno nel giorno della sentenza.
Inoltre, ribadendo le mie difficoltà economiche, chiedo a Lei Presidente, se la Regione potesse fornire un mezzo (pullman) per permettere a me, ai miei familiari, e ai cittadini che vogliono essermi vicini quel giorno, ma vista la lontananza non hanno la possibilità economica di farlo, di raggiungere la Francia e dare così un piccolo aiuto a questa lunga e dolorosa battaglia di verità e giustizia.
Con la certezza di una sua riposta celere e precisa, la ringrazio ancora per il suo interessamento, e Le ricordo, Gentilissimo Presidente, che ad oggi sono ancora in attesa di sapere il destino degli organi di mio figlio, questo ne aumenta il tormento.
La ringrazio di cuore.
Verità e Giustizia per Daniele e per tutti gli altri!
Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi.