ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 1 Febbraio 2019

Brusciana x ACAD – Associazione Contro gli Abusi in Divisa

Domenica 3 febbraio alle ore 20.00 vi aspettiamo per una cena buffet di raccolta fondi per Acad Onlus – Associazione Contro gli Abusi in Divisa.
L’associazione sta sostenendo enormi spese medico legali per i vari casi che sta seguendo in primis quello empolese, che cerca di fare luce sulla morte nelle mani dello stato di Arafet Arfoui, 31enne deceduto giovedì 17 gennaio in pieno centro storico.
Riteniamo che sia dovere di ogni cittadino monitorare il lavoro dello stato, che opera per nostro conto e al quale abbiamo delegato importanti poteri, quali il monopolio della forza.
Così deve avvenire in un normale paese democtatico.
Respingiamo gli attacchi di chi dipinge Acad e le altre associazioni cittadine che si stanno muovendo sotto il suo il coordinamento come presuntuose, aggressive e contro le istituzioni a prescindere, ed invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare a questo momento di incontro con ACAD, che sarà con noi per presentarsi ed aggiornarci sul caso.
Sarà allestito un banchino con materiale informativo e sarà possibile tesserarsi all’Associazione per sostenerne le attività.

ACAD
web: http://www.acaditalia.it/
fb: https://www.facebook.com/AcadOnlus/

Ingresso gratuito
Riservato soci Arci

Un fiore per Arafet

Una ferita al cuore del centro cittadino di Empoli, un ragazzo di 31 anni morto con le manette ai polsi e i piedi legati.
Molte bocche hanno parlato, tante falsità sono state scritte su giornali e social sulla persona di Arefet, come a dover per forza ed in fretta giustificare una morte assurda. Come se Arafet, criminalizzato ed infangato, se la fosse cercata.
Come se in Italia esistesse la pena di morte per 20 euro forse false.
Una morte oscura, durante un fermo di polizia, in circostanze ancora da chiarire che contengono in sé elementi inquietanti.
Quel che è certo è che il 17 gennaio è un giorno che ha scritto una pagina orribile per la città di Empoli, quel che è certo è che nessuno ha offerto brioche e cappuccino ad un ragazzo in difficoltà, perché Arafet ha trovato la morte.
Tutto questo è inaccettabile, per questo insieme agli Ultras dell’Empoli ed alle molte realtà politiche e sociali che ancora hanno a cuore le sorti di questa Città e di chi la vive, abbiamo sentito forte la necessità di stringerci intorno ad una famiglia che piange un proprio caro e chiediamo a tutte e tutti di dimostrare la propria la solidarietà nei confronti di una famiglia ferita e di un ragazzo che non c’è più, portando un fiore sul luogo della sua morte. Vogliamo compiere un gesto che ricordi Arafet con umanità e amore nel rispetto della sua dignità di essere umano e dei suoi diritti violati.
Invitiamo perciò tutte e tutti coloro che vogliano ricordare #Arafet e stare vicino al dolore dei suoi cari, ad unirsi alla dimostrazione che si terrà sabato 26 gennaio in via F. Ferrucci 4, dalle ore 11.00 alle ore 17.00 per lasciare un fiore dove un ragazzo di 31 anni ha lasciato la vita.

ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa Onlus)
CSA Intifada
Potere al Popolo Empolese Valdelsa
Gli Ultras della Maratona
USB Livorno
COBAS Empolese Valdelsa
PRC Empolese
Settembre Rosso
Arci Empolese Valdelsa
Non una di meno Empolese Valdelsa
Collettivo antipsichiatrico Pisa
Associazione Culturale Tra i binari
Samuela Marconcini, consigliera comunale Fabrica comune per la sinistra.
Per info e adesioni: acadfirenze@autistici.org

COMUNICATO DI ACAD ONLUS PER ARAFET ARAFAOUI

COMUNICATO DI ACAD ONLUS PER ARAFET ARAFAOUI

Arafet-ArfaouiArafet Arfaoui, ragazzo di 31 anni, è morto giovedì 17 gennaio in un Money Transfer durante un fermo di polizia, due poliziotti nella prima volante, tre nella punto nera sopraggiunta successivamente.
Un altro morto nelle mani delle forze dell’ordine. Un altro calvario.
Un altro interrogatorio ai familiari senza dire alla moglie del decesso, ma con un cadavere steso già a terra a pochi chilometri di distanza.
In un clima di odio dove se sei tunisino, ex facchino disoccupato con qualche precedente, per alcuni sembra valere la pena di morte per 20 euro.
Nessuna brioche e cappuccino per ARAFET ARAFAOUI ma una corda ai piedi e momenti terribili prima della morte. Leggi tutto

Ccc « SUR MA PEAU » Séance speciale “Abus en uniforme”

Ce mardi 22 janvier l’équipe de de Casa Consolat est heureuse d’accueillir ACAD, ALTEREGO et le collectif El Manba pour une séance spéciale dédiée aux ABUS EN UNIFORME (POLICIÈRE ET NON). Mieux les connaître pour mieux se défendre!

Voici le programme de la soirée :

18h30 Apéro

19h30 Présentation de V.L.A.D. avec
_ACAD _- Association contreles abus en uniforme (ITA)
_Alterego_ – Usine des droits (ITA)
_Collectif Al Manba_ & _Legal Team_

21h Projection du film “SUR MA PEAU” de A. Cremonini

L’histoire vraie de Stefano Cucchi, l’une des affaires judiciaires les plus controversées de ces dernières années en Italie. Présenté en ouverture à la Mostra de Venise, le film d’Alessio Cremonini, basé sur des faits réels, revient sur les derniers jours de Stefano Cucchi, trentenaire décédé à Rome en 2009 durant sa détention. Interpellé dans la nuit du 15 octobre 2009 par les carabiniers en possession de quelques paquets de haschich, le jeune homme frêle de 43 kg, souffrant d’épilepsie, est amené à la prison de Regina Coeli, à Rome. Convoqué dès le lendemain devant un juge, il présente déjà des hématomes aux yeux et a du mal à marcher. Maintenu en détention en attendant une nouvelle audience, son état se dégrade et il décède le 22 octobre 2009 à l’hôpital, le corps couvert d’ecchymoses comme en attesteront les
photos prises à la morgue et diffusées par sa famille.
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AGGIORNAMENTI IMPORTANTI DA EMPOLI

È Stato morto un altro ragazzo. A Empoli, in pieno centro. Arafette A., 31 anni, con una vita e una moglie in Italia. “Lavorava a Livorno, aveva il cuore forte, era una roccia”.
Siamo da poco usciti dalla sua casa, dove sua moglie ed altri familiari sconvolti e tritati dal dolore, hanno appreso da poco la notizia del (classico) “decesso per arresto cardiaco” del loro caro. Poco prima ci siamo precipitati sul luogo della morte e parlato con i testimoni oculari dei fatti che purtroppo raccontano un’ altra storia, agghiacciante, di tortura e violenza da parte delle forze dell’ ordine intervenute.
Ciò che è certo è che Arafette, dopo interrogatori e perquisizioni per un disguido di 20 euro ritenute dal gestore del “Taj Mahal” false, era nell’ unica stanza del locale dove non vi erano TELECAMERE insieme a due agenti, e ne è uscito senza vita. I dettagli dei racconti dei testimoni ci hanno lasciati sconvolti, abbiamo fatto tutto il possibile per far capire alla famiglia che non è sola e che se vorrà potrà contare sulle forze di una rete solidale che sarà al suo fianco, e su avvocati preparati che sono stati già allertati e sono pronti insieme a periti legali a scrivere la vera verità sulla morte di Arafette.
Ora inizia una corsa contro il tempo, la zona era transennata dai sigilli della Polizia di Stato, il corpo di Arafette ancora dentro, il Pubblico Ministero già sul luogo, l’ autopsia in programma per sabato, un copione già visto troppe volte di una morte per “infarto”, la dignità della vittima ricoperta di merda, una famiglia distrutta.
Vi terremo aggiornati e chiediamo a tutti e tutte il massimo aiuto per mantenere alta l’ attenzione su questo fatto gravissimo.
Acad-Onus