#FedericoOvunque : La memoria non si nega. La memoria non si autorizza.
Contro la ferocia degli aguzzini che una notte d’autunno spensero i suoi sogni di ragazzo, strappandolo alla vita e ai suoi affetti più cari.
Contro la ferocia degli apparati di polizia che tentarono con menzogne, diffamazioni, insabbiamenti di nascondere la verità.
Contro la ferocia di chi dinanzi ad ogni tragedia dichiara che “le responsabilità individuali saranno perseguite”.
Contro l’ipocrisia del cordoglio istituzionalizzato.
Contro l’ipocrisia di coloro che si ricordano di Federico solo sotto elezione dopo aver votato le leggi liberticide ad uso ed abuso di chi ne vorrebbe negare il ricordo.
Contro la violenza pubblica ed ufficiale con la quale si ha l’intenzione di impedire la libera espressione del pensiero e colpire chi dissente.
Federico è entrato ed entra. Perché per mostrare la vita non dovrebbe servire né preavviso né autorizzazione. Aldro è apparso ovunque. Il suo sguardo ha sgretolato le ipocrite velleità di far cadere nell’oblio la sua storia come quelle di chiunque abbia subito la violenza dello Stato.
Molte voci si sono fatte una sola voce. Non stupisce che proprio dagli stadi, luoghi di passione, essa si sia elevata: “Noi non dimenticheremo mai Federico e tutti gli altri. Noi non tollereremo che riaccada. Federico entra ed entrerà ovunque!”
Nei giorni successivi al lancio della campagna #FedericoOvunque, sono iniziate le molte segnalazioni di abusi ed intimidazioni messi in atto nei confronti di tifosi e gruppi Ultras, colpevoli di avere desiderato introdurre o di avere introdotto all’interno degli stadi vessilli recanti l’immagine del viso di Federico o striscioni in suo onore.
Non ci è stato difficile prevedere cosa poi di fatto è accaduto.
Una vergogna senza fine con multe di migliaia di euro a Torino, le sanzioni per la coreografia dei tifosi del Parma a Terni, la multa a Napoli per i bolognesi in trasferta o quella per la Genova blucerchiata, le pezze strappate ai tifosi di Siena e Prato con ripercussioni sanzionatorie verso le rispettive società, le ignobili dichiarazioni del giudice sportivo che ha descritto il volto di Federico come “provocatorio” nei confronti delle forze dell’ordine. Può bastare?
Forse certi “gentiluomini” hanno sperato che tutto si sarebbe esaurito con il momento, grazie anche alla complicità dei media che tranne rare eccezioni hanno ignorato l’iniziativa nonostante il grande successo. Hanno sperato e sperano di trovare terreno libero, una volta ritornato il silenzio, e in facilità punire ed isolare i singoli tifosi “responsabili”, relegarli nella condizione di difficoltà economica e portare all’esasperazione certe situazioni già drammatiche per la forte repressione.
Noi crediamo che essi abbiano fatto male i loro conti.
Nessuno sarà lasciato solo!
Per questo motivo domandiamo la massima condivisione e diffusione, appellandoci alla solidarietà popolare che unita può dare l’ennesima lezione a chi ci vuole repressi e ammaestrati.
Come Acad sin dal principio abbiamo espresso la nostra disponibilità a supportare con i nostri avvocati e con la promozione di una raccolta fondi, i tifosi che hanno necessità di un aiuto relativamente alle ritorsioni subite a seguito della loro adesione alla campagna per Federico.
Per questo chiediamo a chiunque voglia contribuire al pagamento delle multe di fare una piccola donazione al conto:
IBAN: IT 90 A 08327 03223 000000022624
Intestato ad: A.C.A.D. ASSOCIAZIONE CONTRO GLI ABUSI IN DIVISA ONLUS
specificando come causale “donazione per multe #FedericoOvunque”.
oppure tramite PayPal (Please enter your Payment methods data on the settings pages.)
Anche un piccolo contributo unito a molti altri, può essere molto importante.
La solidarietà è la nostra arma, uniti!
ACAD -Associazione Contro gli Abusi in Divisa
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